1. Nella nostra esperienza, alla gran parte dei guasti sui cavi in MT si può associare una tensione di scarica.
2. La risposta del cavo ad una sollecitazione in tensione imposta dal un Megger (megaohmetro) dipende dal rapporto tra la tensione di prova applicata dallo strumento e la tensione di scarica caratteristica del guasto:
a. Se la tensione di prova e superiore alla tensione di scarica, lo strumento evidenzierà un basso isolamento, cioè la presenza del guasto;
b. Se la tensione di prova è inferiore alla tensione di scarica, lo strumento indicherà valori di isolamento tipici di un cavo sano… “il guasto c’è, ma non si vede”.
3. Nel caso più frequente, il cavo guasto tornato in servizio da origine immediatamente ad un nuovo guasto (la rete a monte del cavo è sottoposta ai rischi legati ad un ulteriore transitorio).
4. In altri casi, il guasto potrà ripetersi dopo un intervallo di tempo relativamente lungo, presumibilmente con il cavo a carico (la rete a monte del cavo è sottoposta ai rischi legati ad un ulteriore transitorio di guasto, mentre la rete a valle subisce un secondo fuori servizio).
5. Per evitare questo scenario si ricorre alla prova di rigidità.
6. Come è noto, la norma suggerisce da 3 a 4 volte la tensione stellata per 15minuti per le nuove installazioni. Due volte la tensione stellata (circa 1.2 volte la concatenata) sempre per 15 minuti, nel caso di cavi esistenti o situazioni miste nuovo/esistente.
7. In alternativa, viene suggerito di mettere in tensione il cavo senza carico per 24 ore (se adotto questa via, vuol dire che ritengo accettabile che la rete a monte sia sottoposta al rischio di un secondo transitorio di guasto).

E’ anche utile notare che:
1. Gli eventi anomali che coinvolgono una linea non si verificano con regolarità durante l’anno, ma solo un numero limitato di volte nella vita del cavo stesso (la frequenza con cui il cavo viene sottoposto a prove di rigidità non è elevata).
a. Sovratensioni di entità anche superiore al valore della tensione di prova suggerito dalla norma (2 VLNn  circa 120% VLLn) si verificano regolarmente nel normale esercizio dell’impianto, citiamo ad esempio:
b. Le sovratensioni di manovra,
c. Le sovratensioni sulle parti di impianto sane, originata da guasto monofase a terra sul resto della rete (ad esempio, per guasto monofase a terra sul Vs. livello di tensione 15kV, neutro a terra con elevata impedenza, su due fasi di tutti i cavi 15kV verso terra, si verifica una sovratensione circa pari al 170% della tensione concatenata nominale.

Infine, la prova di rigidità può essere eseguita:
– In corrente continua con valore 2xVo x 15 minuti (cavi esistenti),
– In corrente alternata con forma d’onda sinusoidale di frequenza 0.1Hz e valore efficace 2xVo x 15 minuti (cavi esistenti),
– In corrente alternata con forma d’onda quadra alternata, sempre di frequenza 0.1Hz e valore efficace 2xVo x 15 minuti (cavi esistenti).

In letteratura è ormai accettato che le ultime due modalità sono assolutamente da prevenire, in favore della prova in corrente continua, perché a parità di risultato stressano meno il cavo.

In particolare l’onda quadra 0.1Hz ha la stessa affidabilità della sinusoide pura, ma è ancora meno onerosa per il cavo perché, a parità di valore efficace, non raggiunge il valore di cresta (1.414 x valore efficace).

Ad esempio, Coemi utilizza per queste attività proprio un rigidimetro Megger/Seba kMT, in grado di erogare una onda quadra di valore efficace sino a 60kV.